Trent’anni fa nasceva il primo prototipo del penetrometro che negli anni sarebbe poi diventato il best seller dell’azienda Pagani: il TG 63. La versatilità e l’alta qualità di questo prodotto hanno favorito la sua diffusione su larga scala, tanto che la maggioranza degli operatori del settore ha potuto utilizzare o vedere all’opera.
Il raggiungimento di questo importante anniversario è per noi della Pagani Geotechnical Equipment uno stimolo verso la continua innovazione necessaria per garantire la continuità dei nostri prodotti. Nasce così l’idea di sviluppare un filtro, disponibile sui canali social aziendali che, sfruttando la realtà aumentata, consente di visualizzare in modo virtuale il TG 63, interagendo con esso per comprenderne al meglio dimensioni e mobilità. Infine, abbiamo deciso di dedicare il primo concept video aziendale al nostro modello più diffuso, il neo-trentenne TG 63.
TG 63-200 (2019)
TG 63-200 (1991)
Un modello nato per
risolvere i problemi sul campo
Il TG 63 è nato nel 1991 dopo 12 lunghi anni di ricerche e osservazione sul campo che il fondatore dell’azienda Ermanno Pagani ha effettuato lavorando direttamente al fianco dei tecnici. Ed è proprio dalla sinergia tra il dialogo con gli operatori ed i visionari intuiti del proprietario che nasce questo penetrometro, portatore di una cruciale innovazione per il settore della ricerca geotecnica in sito. Infatti, il TG 63 ha permesso di risolvere molti dei problemi che limitavano la diffusione delle prove statiche, considerate ancora oggi tra le più valide per l’interpretazione del suolo e del sottosuolo.
Gli abbiamo chiesto di raccontarci come nacque l’idea: «Nei primissimi anni Ottanta muovevo i primi passi in questo settore. Avevo già sviluppato alcune macchine che avevano destato l’interesse e l’apprezzamento di diversi operatori, ma che faticavo a vendere. Decisi perciò di portare le mie macchine per le indagini geotecniche nei cantieri dove i geologi effettuavano le prove per imparare sul campo quello di cui avevano realmente bisogno».
Dal primo modello - il TG 73 - nacque così il TG 63, un penetrometro di nuova concezione, in grado di garantire le stesse performance, ma in una macchina molto più piccola e leggera, di conseguenza più maneggevole.
«Il TG 73 era una macchina valida, ma anche molto ingombrante: per trasportarla serviva un camion. Questo comportava costi elevati e difficoltà a raggiungere alcuni cantieri, e limitava notevolmente la platea dei potenziali utilizzatori. Il TG 63, invece, si poteva trasportare con un furgone utilizzabile con patente B, anche nei centri storici o nelle zone isolate e poco accessibili e pur essendo più economico, compatto e più leggero manteneva la maggior parte delle funzionalità e produttività pari a quelle del modello più grande.
Grazie a tutte queste qualità il TG 63 fu da subito un grande successo commerciale e segnò un punto di svolta anche per la nostra attività».
(foto 1)
TG 63-100 dinamica
TG 63-100 statica/dinamica
Il TG 63 è oggi disponibile in due modelli TG 63-100 (foto 1) e TG 63-200 (foto 2), benzina o diesel, configurabili in versione solo statica, solo dinamica oppure sia statica che dinamica, inoltre diversi accessori sono disponibili per ampliare ulteriormente le possibilità della macchina.
La qualità e le alte prestazioni unite alla versatilità e alle dimensioni contenute del TG 63, lo hanno portato nel tempo a diventare l’icona della Pagani Geotechnical Equipment. Proprio per questo, negli ultimi trent’anni abbiamo continuato ad investire nella continua evoluzione della macchina, senza dimenticare quelli che sono i bisogni dei tecnici che, fin dalla sua nascita, ne hanno caratterizzato l’affermazione a livello internazionale.
(foto 2)
TG 63-200 statica
TG 63-200 statica/dinamica
Progettato per essere
utilizzato da un solo operatore
Il fattore umano e la volontà di rendere il lavoro del tecnico più confortevole sono da sempre alla base delle ricerche della Pagani Geotechnical Equipment.
Il TG 63 infatti è utilizzabile da un solo operatore, grazie al peso e alle dimensioni contenute il trasporto si è semplificato notevolmente, mentre la scelta di realizzare il penetrometro su un carro cingolato consente al tecnico di spostarsi agilmente all’interno dell’area di lavoro anche sui terreni più pantanosi. Infine, il sistema di ancoraggio in linea, necessario per ottenere la sufficiente reazione durante le prove statiche, permette all’operatore di fissare la macchina in pochi, intuitivi e semplici passaggi.
La capacità
di adattarsi ovunque
Nel 2017 partecipammo a un progetto promosso da NGI, il Norwegian Geotechnical Institute, diverse case produttrici furono chiamate ad effettuare prove penetrometriche in vari siti norvegesi al fine di compararne i diversi risultati, allo scopo di ricerca e caratterizzazione del terreno.
Uno di questi siti si trovava alle Svalbard, dove Pagani Geotechnical Equipment fu l’unico produttore a presentarsi per quel test e il nostro TG 63 fu utilizzato per effettuare una prova penetrometrica statica in collaborazione con UNIS (The University Centre in Svalbard).
L’analisi ha permesso di identificare le caratteristiche geotecniche per la prima volta anche nel permafrost fornendo dati molto importanti per l’avanzamento della ricerca scientifica e tecnica.
Questo risultato per noi è motivo di orgoglio, testimonianza pratica delle potenzialità della macchina, esito di tutti gli anni di lavoro investiti, ma anche stimolo a proseguire sulla strada dell’innovazione che da sempre ci distingue, rendendo i nostri prodotti all’avanguardia e competitivi sul mercato.
Il penetrometro TG 63-200 durante le prove alle Svalbard
Oggi festeggiamo un successo lungo lungo trent’anni insieme a tutti i clienti, i centri di ricerca e tutte le persone che lo hanno reso possibile.